Stefano D'Orazio |
Una delle ultime esibizioni della band prima dello scioglimento Ve li ricordate I Vernice? Il gruppo musicale, nato nel 1988 e poi prodotto da Claudio Cecchetto, ha pubblicato 3 album in studio tra il 1993 e il 1995, prima di sciogliersi. Il singolare nome era stato scelto, perché ogni membro della band rappresentava un colore unico, che unito agli altri rappresentava una moltitudine di colori, come la vernice.Nonostante il buon successo, i rapporti all’interno del gruppo si incrinarono quasi subito, tanto che si arrivò a una causa legale riguardo all'utilizzo del nome: il gruppo venne sciolto e da quel momento né il nome né il logo possono essere utilizzati per scopi professionali da nessuno degli ex componenti della band, salvo che venga ricostituita la formazione originale.
Uno dei singoli più noti dei Vernice, già in formazione ridotta rispetto all'originale, è "Solo un brivido". Rivediamoli sul palco del Festivalbar nel 1995, prima del definitivo scioglimento.
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La rock band, guidata da Stefano D’Orazio, ha avuto un grande successo negli anni 90, ma poi si è sciolta dopo tre album
di Barbara Visentin I Vernice Si chiamavano Vernice perché ciascun componente aveva uno stile molto diverso dagli altri, ma messi insieme creavano una moltitudine di colori: negli anni 90 questa rock band capitanata dal cantante e chitarrista Stefano D’Orazio ebbe grande successo in Italia, calcando palchi importanti e riscuotendo buoni risultati di vendite. Il brano più famoso fu «Su e giù», del 1993, apice di un percorso che finì purtroppo prematuramente con lo scioglimento e le dispute legali fra i musicisti Di Gianmarco Aimi.
Parliamo di Stefano D’Orazio e dei Vernice, band che nella prima metà degli anni ‘90 aveva raggiunto il grande pubblico e calcato gli stessi palchi di mostri sacri dello spettacolo come Jovanotti, gli 883 e Fiorello. Si erano fatti largo con quello “stronza” gridato in diretta su Rai 1 durante il Festival di Castrocaro – e riferito a tutte le mamme (in particolare alla ex di D’Orazio) che opprimendo le scelte delle figlie vorrebbero obbligarle a fidanzarsi con i ragazzi che piacciono a loro – che gli valse l’esclusione dal festival ma le attenzioni della stampa. E poi il successo travolgente con Su e giù che conquistò tutti, ma proprio tutti. Apparivano inarrestabili, perché piacevano a ogni livello, con canzoni come la cavalcata rock La ragazza dei sogni o l’introversa Bughy che ha partecipato anche al Festival Italiano in onda sulle reti Mediaset, oppure l’ennesimo tormentone Quando tramonta il sole o la ballata romantica Solo un brivido. Claudio Cecchetto decide di metterli sotto contratto per la Sony. Anzi, avrebbe voluto solo Stefano, il cantante e leader che firmava tutti i pezzi. Ma lui, nonostante le insistenze del produttore, decide di condividere l’opportunità con gli altri musicisti. Qualcosa però si incrina. Due componenti della band gli fanno causa: un calvario durato più di 20 anni, che non ha permesso a D’Orazio di utilizzare nome e logo dei Vernice, gli ha chiuso in faccia le porte dello show business e lo ha fatto sprofondare in una crisi in cui ha incontrato la depressione.
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Intervista del 1994 da leader dei Vernice Intervista del 1994 da leader dei Vernice mentre parlo dell'album "Quando tramonta il sole"
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