Stefano D'Orazio |
BIOGRAFIA
"perchè io, tra gli indiani e i cowboys, starò sempre dalla parte degli indiani"
Di seguito viene riportata la biografia descrittiva.
Se volete consultare la biografia illustrata, premete il pulsante qui sotto.
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Introduzione
Stefano D’Orazio è nato ad Ariccia in provincia di Roma, il 25 novembre 1967 ed è un cantautore e musicista italiano.
E’ stato il frontman, l’autore di musiche e testi e il cofondatore del gruppo rock italiano "Vernice", band che ha riscosso notevole successo negli anni ’90, pubblicando tre album e vendendo oltre 200.000 copie.
Nel 1996 Stefano D’Orazio ha annunciato lo scioglimento della band a causa di vicende legali interne al gruppo.
Facendo seguito alla sentenza della Corte, il nome del gruppo da quel momento in poi non potrà essere utilizzato da nessuno dei membri della band. Potrà essere utilizzato solo se la band venisse ricomposta in formazione originale.
Per effetto di quanto sopra, Stefano D’Orazio ha proseguito la sua carriera da solista pubblicando, nel corso degli anni, altri due albumi in studio, e diversi singoli radiofonici.
E’ stato il frontman, l’autore di musiche e testi e il cofondatore del gruppo rock italiano "Vernice", band che ha riscosso notevole successo negli anni ’90, pubblicando tre album e vendendo oltre 200.000 copie.
Nel 1996 Stefano D’Orazio ha annunciato lo scioglimento della band a causa di vicende legali interne al gruppo.
Facendo seguito alla sentenza della Corte, il nome del gruppo da quel momento in poi non potrà essere utilizzato da nessuno dei membri della band. Potrà essere utilizzato solo se la band venisse ricomposta in formazione originale.
Per effetto di quanto sopra, Stefano D’Orazio ha proseguito la sua carriera da solista pubblicando, nel corso degli anni, altri due albumi in studio, e diversi singoli radiofonici.
I Primi anni
All’età di 6 anni comincia ad amare la musica e chiede a suo padre Renato e a sua madre Rina di poter frequentare dei corsi musicali.
Il suo primo strumento musicale è una fisarmonica, che impara a suonare a soli 8 anni anche grazie al maestro Arturo Riccardi, che lo porta ad esibirsi con naturalezza in composizioni di elevata difficoltà.
Influenzato da Carlo, suo fratello maggiore, in quegli anni Stefano impara a suonare la chitarra acustica da autodidatta, iniziando così ad avvicinarsi alla musica rock.
Il suo primo strumento musicale è una fisarmonica, che impara a suonare a soli 8 anni anche grazie al maestro Arturo Riccardi, che lo porta ad esibirsi con naturalezza in composizioni di elevata difficoltà.
Influenzato da Carlo, suo fratello maggiore, in quegli anni Stefano impara a suonare la chitarra acustica da autodidatta, iniziando così ad avvicinarsi alla musica rock.
I "Boomerang"
All’età di 14 anni Stefano comincia a scrivere e suonare canzoni proprie e fonda il suo primo gruppo, i “Boomerang”.
Con i Boomerang, durante i suoi concerti nelle piazze e nei locali dell’hinterland romano, Stefano propone canzoni proprie alternandole a cover dei maggiori artisti del momento, oltre a brani dei Rolling Stones, The Doors, U2, e Vasco Rossi.
Con i Boomerang, durante i suoi concerti nelle piazze e nei locali dell’hinterland romano, Stefano propone canzoni proprie alternandole a cover dei maggiori artisti del momento, oltre a brani dei Rolling Stones, The Doors, U2, e Vasco Rossi.
I "San Valentino"
All’età di 19 anni e terminata l’esperienza con i “Boomerang”, Stefano entra come autore, compositore, chitarrista e cantante nella band “San Valentino”.
Continuando a suonare pezzi propri alternati a cover, D’Orazio sente la necessità di cambiare nome al gruppo, motivato dal fatto che secondo lui non rappresentava il genere musicale che la band proponeva.
Continuando a suonare pezzi propri alternati a cover, D’Orazio sente la necessità di cambiare nome al gruppo, motivato dal fatto che secondo lui non rappresentava il genere musicale che la band proponeva.
I "Vernice"
Su iniziativa di Stefano, ormai ventenne, i “San Valentino” cambiano nome e diventano i “Vernice”.
L’ispirazione gli venne perchè ogni membro della band aveva stili musicali diversi e quindi era come se ciascuno rappresentasse un colore unico, ma messi insieme formavano una moltitudine di colori, appunto la Vernice.
Il nome fu suggerito da Roby Bonardi, produttore di Parma, con cui i Vernice iniziarono una collaborazione discografica.
La band, nella formazione iniziale, era così composta:
Il brano “Ragazze moderne” inoltre, venne proposto per Sanremo Giovani, ma non fu selezionato per la partecipazione alla fase finale.
Il 1991 vede i primi avvicendamenti all’interno della band: escono dal gruppo il bassista Enzo Alberigi ed il tastierista Gianni Loiodice, sostituiti rispettivamente da Mauro Conti al basso e da Massimo Nardini alle tasiere . Quest'ultimi sono attualmente i musicisti di Stefano.
L’ispirazione gli venne perchè ogni membro della band aveva stili musicali diversi e quindi era come se ciascuno rappresentasse un colore unico, ma messi insieme formavano una moltitudine di colori, appunto la Vernice.
Il nome fu suggerito da Roby Bonardi, produttore di Parma, con cui i Vernice iniziarono una collaborazione discografica.
La band, nella formazione iniziale, era così composta:
- Stefano D’Orazio: chitarra e voce
- Marco Abbatini: batteria
- Enzo Alberigi: basso
- Agostino Silvestri: chitarra
- Gianni Loiodice: tastiere e cori
Il brano “Ragazze moderne” inoltre, venne proposto per Sanremo Giovani, ma non fu selezionato per la partecipazione alla fase finale.
Il 1991 vede i primi avvicendamenti all’interno della band: escono dal gruppo il bassista Enzo Alberigi ed il tastierista Gianni Loiodice, sostituiti rispettivamente da Mauro Conti al basso e da Massimo Nardini alle tasiere . Quest'ultimi sono attualmente i musicisti di Stefano.
Lo scandalo di Castrocaro e l'incontro con Claudio Cecchetto
Nel 1992 i Vernice approdano alla fase finale del Festival di Castrocaro, presentando il singolo “Scema”.
Il brano è un grido di rabbia verso la madre di una ragazza che vietava a sua figlia di poter frequentare il suo fidanzato.
Il ritornello del brano contiene una parolaccia (“stronza, tua madre è una stronza”); la produzione televisiva chiede quindi a D’Orazio di modificare il testo, il quale accetta la proposta, dichiarando che durante l’esibizione canterà “strega, tua madre è una strega”, salvo poi ripensarci e cantare il testo originale in prima serata e in diretta su Rai Uno.
A causa di questa violazione alle direttive della produzione i Vernice vennero squalificati dalla manifestazione, ma furono notati da Claudio Cecchetto, produttore musicale e presentatore della serata, che di lì a pochi giorni propone a D’Orazio un contratto come solista, ritenendo che in Italia le band difficilmente riescono a mantenere un successo duraturo.
La lealtà di Stefano nei confronti del gruppo, però, obbliga Cecchetto ad inserire nel contratto anche il resto della band.
Il brano è un grido di rabbia verso la madre di una ragazza che vietava a sua figlia di poter frequentare il suo fidanzato.
Il ritornello del brano contiene una parolaccia (“stronza, tua madre è una stronza”); la produzione televisiva chiede quindi a D’Orazio di modificare il testo, il quale accetta la proposta, dichiarando che durante l’esibizione canterà “strega, tua madre è una strega”, salvo poi ripensarci e cantare il testo originale in prima serata e in diretta su Rai Uno.
A causa di questa violazione alle direttive della produzione i Vernice vennero squalificati dalla manifestazione, ma furono notati da Claudio Cecchetto, produttore musicale e presentatore della serata, che di lì a pochi giorni propone a D’Orazio un contratto come solista, ritenendo che in Italia le band difficilmente riescono a mantenere un successo duraturo.
La lealtà di Stefano nei confronti del gruppo, però, obbliga Cecchetto ad inserire nel contratto anche il resto della band.
Gli anni della popolarità e del successo
Nel 1993, i Vernice formati da:
Il disco ebbe molto successo, raggiungendo in breve tempo le 100.000 copie vendute e facendo di "Su e giù" un vero e proprio "tormentone" estivo.
I Vernice con il brano "Su e Giù" partecipano al Festivalbar, Un disco per l'estate, Cantagiro, Super Classifica Show e nuovamente Castrocaro, ma questa volta in veste di ospiti presentando il loro brano. In quell'occasione Stefano fece anche un divertente duetto con Fiorello. Molto caratteristico fu anche il videoclip, girato nei pressi dei Castelli Romani.
Ad ottobre dello stesso anno i Vernice partecipano con “Bughy” al Festival Italiano, trasmesso in diretta dalle reti Mediaset, arrivando secondi, preceduti solo dal brano “Come mai” degli 883 cantato insieme a Fiorello.
Anche quest'ultimo brano con il relativo videoclip ebbe notevole successo dal pubblico e dalla critica.
Il brano infatti racconta la storia di una ragazza che, a causa dei difficili rapporti con i genitori, decide di scappare da casa lasciando nella sofferenza e nell'angoscia i familiari.
Quarto e ultimo singolo estratto dall’album è “La ragazza dei sogni”, brano che ottiene un notevole successo radiofonico, mentre il videoclip è tra i più trasmessi dalle TV musicali.
Il brano scritto e musicato da Stefano, descrive perfettamente il suo ideale di ragazza dei sogni, alludendo ad alcune circostanze e urlando al mondo che alla fine dei conti "godere non è peccato"...
Nel 1994 I Vernice pubblicano il secondo album in studio dal titolo “Quando tramonta il sole”.
L'album bissa da subito il successo dell’anno precedente e riscuote un notevole successo dalla critica e dal pubblico.
Il singolo apripista fu il brano omonimo dell'album, seguito in seconda battuta da "La voglia che hai".
L'album “Quando tramonta il sole”, consacrerà Stefano e i Vernice come un'importante gruppo rock, all'interno del panorama musicale italiano.
Con il brano che dà anche il titolo all’album, i Vernice partecipano a tutte le più importanti trasmissioni musicali italiane e il ritornello viene anche utilizzato come sigla di pre e post pubblicità per tutte le puntate del Festivalbar di quell’anno.
Da notare che già durante quella manifestazione, I Vernice verranno presentati come Stefano D'Orazio, anticipando ufficiosamente lo scioglimento della band e l'intenzione di Stefano di proseguire la carriera da solista.
Il secondo singolo estratto fu "Hey grande uomo", presentato al programma televisivo Super classifica show ed anche questo brano, come i precedenti, ottenne un ottimo successo di critica e pubblico.
Pochi mesi dopo l'uscita dell'album, a causa delle vicende legali interne al gruppo, l'album "Quando tramonta il sole" fu ritirato dal mercato e successivamente reintrodotto.
Nonostante il successo di vendite, il ritiro e la successiva reintroduzione, hanno influenzato il trend positivo che fino a quel momento si stava registrando.
La registrazione dell'album, infatti, vedeva i Vernice formati solo da Stefano D'Orazio alla voce, Mauro Conti al basso, Massimo Nardini alle tastiere con la collaborazione di Claudio Golinelli, Beppe Leoncini, Enrico Hartwig e Diego Crepaldi.
- Stefano D’Orazio alla chitarra e voce
- Marco Abbatini alla batteria
- Mauro Conti al basso
- Agostino Silvestri alla chitarra
- Massimo Nardini alle tastiere
Il disco ebbe molto successo, raggiungendo in breve tempo le 100.000 copie vendute e facendo di "Su e giù" un vero e proprio "tormentone" estivo.
I Vernice con il brano "Su e Giù" partecipano al Festivalbar, Un disco per l'estate, Cantagiro, Super Classifica Show e nuovamente Castrocaro, ma questa volta in veste di ospiti presentando il loro brano. In quell'occasione Stefano fece anche un divertente duetto con Fiorello. Molto caratteristico fu anche il videoclip, girato nei pressi dei Castelli Romani.
Ad ottobre dello stesso anno i Vernice partecipano con “Bughy” al Festival Italiano, trasmesso in diretta dalle reti Mediaset, arrivando secondi, preceduti solo dal brano “Come mai” degli 883 cantato insieme a Fiorello.
Anche quest'ultimo brano con il relativo videoclip ebbe notevole successo dal pubblico e dalla critica.
Il brano infatti racconta la storia di una ragazza che, a causa dei difficili rapporti con i genitori, decide di scappare da casa lasciando nella sofferenza e nell'angoscia i familiari.
Quarto e ultimo singolo estratto dall’album è “La ragazza dei sogni”, brano che ottiene un notevole successo radiofonico, mentre il videoclip è tra i più trasmessi dalle TV musicali.
Il brano scritto e musicato da Stefano, descrive perfettamente il suo ideale di ragazza dei sogni, alludendo ad alcune circostanze e urlando al mondo che alla fine dei conti "godere non è peccato"...
Nel 1994 I Vernice pubblicano il secondo album in studio dal titolo “Quando tramonta il sole”.
L'album bissa da subito il successo dell’anno precedente e riscuote un notevole successo dalla critica e dal pubblico.
Il singolo apripista fu il brano omonimo dell'album, seguito in seconda battuta da "La voglia che hai".
L'album “Quando tramonta il sole”, consacrerà Stefano e i Vernice come un'importante gruppo rock, all'interno del panorama musicale italiano.
Con il brano che dà anche il titolo all’album, i Vernice partecipano a tutte le più importanti trasmissioni musicali italiane e il ritornello viene anche utilizzato come sigla di pre e post pubblicità per tutte le puntate del Festivalbar di quell’anno.
Da notare che già durante quella manifestazione, I Vernice verranno presentati come Stefano D'Orazio, anticipando ufficiosamente lo scioglimento della band e l'intenzione di Stefano di proseguire la carriera da solista.
Il secondo singolo estratto fu "Hey grande uomo", presentato al programma televisivo Super classifica show ed anche questo brano, come i precedenti, ottenne un ottimo successo di critica e pubblico.
Pochi mesi dopo l'uscita dell'album, a causa delle vicende legali interne al gruppo, l'album "Quando tramonta il sole" fu ritirato dal mercato e successivamente reintrodotto.
Nonostante il successo di vendite, il ritiro e la successiva reintroduzione, hanno influenzato il trend positivo che fino a quel momento si stava registrando.
La registrazione dell'album, infatti, vedeva i Vernice formati solo da Stefano D'Orazio alla voce, Mauro Conti al basso, Massimo Nardini alle tastiere con la collaborazione di Claudio Golinelli, Beppe Leoncini, Enrico Hartwig e Diego Crepaldi.
L'ultimo album dei Vernice, le cause legali e lo scioglimento della band
Nonostante i Vernice fossero ormai una realtà seguita e consolidata nel panorama musicale italiano, ottenendo sempre un grande riscontro di pubblico e di critica, i rapporti all'interno della band iniziano ad incrinarsi, fino a sfociare in cause legali.
Già durante la registrazione dell'album "Quando tramonta il sole", i Vernice sono formati soltanto da Stefano D’Orazio, Massimo Nardini e Mauro Conti, oltre ad altri musicisti turnisti all'occorrenza.
Siccome il contratto con la Sony Music prevedeva la pubblicazione di tre album a nome della band, e non potendo quindi pubblicare come solista, nel 1995 esce il terzo e ultimo album in studio dei Vernice intitolato “Stefano D’Orazio”, che lascia intendere le ambizioni artistiche del cantautore e il suo nuovo percorso musicale.
Il singolo di lancio è “Niente di male”, che però viene censurato dalle radio per le tematiche riguardanti il mondo della droga.
Come secondo singolo venne diffuso “È stata dura”, presentato in diverse trasmissioni televisive come Generazione X.
"E' stata dura" è un brano in cui Stefano parla metaforicamente alla fortuna come se stesse parlando ad una donna.
Essendo il gruppo Vernice ormai a fine progetto, la promozione dell'album non fu massiccia come gli album precedenti, per cui il disco non riuscì a bissare il successo dei predecessori. Stefano D'Orazio, inoltre, era visto ancora come il Signor Vernice e in ogni apparizione era costretto a puntualizzare il suo nome e cognome.
Nell’estate dello stesso anno fu proprio Vittorio Salvetti, patron del Festivalbar, a volere Stefano in tutte le tappe del programma perchè rimase folgorato ascoltando un brano dell'album appena uscito.
Quel brano era “Solo un brivido”, brano che successivamente riscosse molto successo sopratutto tra i fan di Stefano, al punto da essere ancora oggi la canzone di chiusura di ogni suo concerto.
Una curiosità legata a "Solo un brivido" è che il brano, prima di essere pubblicato, fu presentato al Festival di Sanremo ma venne scartato dall'allora Direzione Artistica presieduta da Pippo Baudo.
Nel 1996, a causa di attività legali intraprese dai membri della band e per decisione del Giudice, il gruppo Vernice viene sciolto e da questo momento in poi né il nome né il logo possono essere utilizzati per scopi professionali da nessuno degli ex componenti della band, salvo che venga ricostituita la formazione originale.
Già durante la registrazione dell'album "Quando tramonta il sole", i Vernice sono formati soltanto da Stefano D’Orazio, Massimo Nardini e Mauro Conti, oltre ad altri musicisti turnisti all'occorrenza.
Siccome il contratto con la Sony Music prevedeva la pubblicazione di tre album a nome della band, e non potendo quindi pubblicare come solista, nel 1995 esce il terzo e ultimo album in studio dei Vernice intitolato “Stefano D’Orazio”, che lascia intendere le ambizioni artistiche del cantautore e il suo nuovo percorso musicale.
Il singolo di lancio è “Niente di male”, che però viene censurato dalle radio per le tematiche riguardanti il mondo della droga.
Come secondo singolo venne diffuso “È stata dura”, presentato in diverse trasmissioni televisive come Generazione X.
"E' stata dura" è un brano in cui Stefano parla metaforicamente alla fortuna come se stesse parlando ad una donna.
Essendo il gruppo Vernice ormai a fine progetto, la promozione dell'album non fu massiccia come gli album precedenti, per cui il disco non riuscì a bissare il successo dei predecessori. Stefano D'Orazio, inoltre, era visto ancora come il Signor Vernice e in ogni apparizione era costretto a puntualizzare il suo nome e cognome.
Nell’estate dello stesso anno fu proprio Vittorio Salvetti, patron del Festivalbar, a volere Stefano in tutte le tappe del programma perchè rimase folgorato ascoltando un brano dell'album appena uscito.
Quel brano era “Solo un brivido”, brano che successivamente riscosse molto successo sopratutto tra i fan di Stefano, al punto da essere ancora oggi la canzone di chiusura di ogni suo concerto.
Una curiosità legata a "Solo un brivido" è che il brano, prima di essere pubblicato, fu presentato al Festival di Sanremo ma venne scartato dall'allora Direzione Artistica presieduta da Pippo Baudo.
Nel 1996, a causa di attività legali intraprese dai membri della band e per decisione del Giudice, il gruppo Vernice viene sciolto e da questo momento in poi né il nome né il logo possono essere utilizzati per scopi professionali da nessuno degli ex componenti della band, salvo che venga ricostituita la formazione originale.
"Non ci prenderanno..." il primo album da solista
Nel 1997, giunto ormai all’epilogo della storia con i Vernice, Stefano D'Orazio, accompagnato da Mauro Conti al basso e da Massimo Nardini alle tastiere (entrambi ex componenti dei Vernice), intraprende la carriera solista cambiando etichetta discografica e passando alla R.T.I. Music, etichetta musicale del gruppo Fininvest.
E' un anno che segna molto Stefano, perchè dopo aver perso l’anno prima il padre, durante quest’anno perde anche la madre a cui era particolarmente legato.
Sotto la nuova etichetta, viene pubblicato l’album “Non ci prenderanno”, preceduto dalla diffusione radiofonica del singolo omonimo e partecipando anche in questo caso alle più importanti trasmissioni musicali come "A voice for Europe"
Gli altri singoli estratti furono “Innamorato” e “Nasce l’alba”.
Le cause civili ancora in corso e soprattutto i gravi lutti familiari, fanno perdere al cantautore entusiasmo e fiducia in sé stesso, facendolo allontanare poco alla volta dal mondo dello spettacolo.
E' un anno che segna molto Stefano, perchè dopo aver perso l’anno prima il padre, durante quest’anno perde anche la madre a cui era particolarmente legato.
Sotto la nuova etichetta, viene pubblicato l’album “Non ci prenderanno”, preceduto dalla diffusione radiofonica del singolo omonimo e partecipando anche in questo caso alle più importanti trasmissioni musicali come "A voice for Europe"
Gli altri singoli estratti furono “Innamorato” e “Nasce l’alba”.
Le cause civili ancora in corso e soprattutto i gravi lutti familiari, fanno perdere al cantautore entusiasmo e fiducia in sé stesso, facendolo allontanare poco alla volta dal mondo dello spettacolo.
Gli anni dal 2000 al 2009
Dopo alcuni anni di difficoltà personali, Stefano inizia a ritrovare fiducia in sé stesso e nel 2000 pubblica per la Pull S.r.l., etichetta discografica milanese, il brano “Arriva l’estate”.
In questo brano, raccontando le vicissitudini estive di un ragazzo ed una ragazza, Stefano mette in risalto tutta la vocalità di cui è dotato, cantando su tonalità molto alte.
Nel 2004, a quattro anni di distanza dall’ultimo singolo uscito, D’Orazio pubblica per l’etichetta discografica Baccano edizioni musicali il singolo “Balla”, e l’anno successivo “Certe Persone”.
Sono due brani diversi l'uno dall'altro, il primo ha un sound tendente alla dance, il secondo è un brano dolce e introverso.
Entrambi i brani ottennero un buon successo, entrando anche a far parte della playlist di Radio Uno.
Dal 2006 al 2009, Stefano riceve diverse proposte per eventi mediatici e televisivi che però declina, convinto che trasmettere emozioni con la sua musica sia più importante che apparire in televisione in occasioni estemporanee e in assenza di progetti concreti.
Decide quindi di uscire dal mondo dello spettacolo, di dedicarsi solo alla musica e, seppur non pubblicando nessuna nuova canzone, continuando a tenere concerti nelle piazze italiane, ottenendo sempre un ottimo successo di pubblico.
Nel 2009, per una questione di riconoscenza al brano e al suo pubblico che non l’ha mai abbandonato nonostante la lunga assenza, Stefano decide di girare il videoclip di “Solo un Brivido” sulla base del brano originale del 1995, creando quindi un filo conduttore che lega lo Stefano D’Orazio dei Vernice a quello attuale.
Il brano infatti, a causa dello scioglimento dei Vernice, non è mai stato accompagnato da un video ufficiale.
Il videoclip, si apre con le immagini di Stefano che guarda se stesso mentre canta con i Vernice "Solo un brivido" al Festivalbar e in altri programmi musicali del passato e si chiude con lui che, prendendo la chitarra in mano, lascia intendere che di lì a breve ci sarà il suo ritorno sulla scena musicale.
In questo brano, raccontando le vicissitudini estive di un ragazzo ed una ragazza, Stefano mette in risalto tutta la vocalità di cui è dotato, cantando su tonalità molto alte.
Nel 2004, a quattro anni di distanza dall’ultimo singolo uscito, D’Orazio pubblica per l’etichetta discografica Baccano edizioni musicali il singolo “Balla”, e l’anno successivo “Certe Persone”.
Sono due brani diversi l'uno dall'altro, il primo ha un sound tendente alla dance, il secondo è un brano dolce e introverso.
Entrambi i brani ottennero un buon successo, entrando anche a far parte della playlist di Radio Uno.
Dal 2006 al 2009, Stefano riceve diverse proposte per eventi mediatici e televisivi che però declina, convinto che trasmettere emozioni con la sua musica sia più importante che apparire in televisione in occasioni estemporanee e in assenza di progetti concreti.
Decide quindi di uscire dal mondo dello spettacolo, di dedicarsi solo alla musica e, seppur non pubblicando nessuna nuova canzone, continuando a tenere concerti nelle piazze italiane, ottenendo sempre un ottimo successo di pubblico.
Nel 2009, per una questione di riconoscenza al brano e al suo pubblico che non l’ha mai abbandonato nonostante la lunga assenza, Stefano decide di girare il videoclip di “Solo un Brivido” sulla base del brano originale del 1995, creando quindi un filo conduttore che lega lo Stefano D’Orazio dei Vernice a quello attuale.
Il brano infatti, a causa dello scioglimento dei Vernice, non è mai stato accompagnato da un video ufficiale.
Il videoclip, si apre con le immagini di Stefano che guarda se stesso mentre canta con i Vernice "Solo un brivido" al Festivalbar e in altri programmi musicali del passato e si chiude con lui che, prendendo la chitarra in mano, lascia intendere che di lì a breve ci sarà il suo ritorno sulla scena musicale.
Il ritorno sulla scena musicale
Il 2014 segna il ritorno discografico di Stefano D'Orazio, che nel mese di febbraio pubblica, per la RGB, “Derby”, brano che lega l’amore per una donna, per la città di Roma e per il calcio, grande passione di D’Orazio.
La canzone, trasmessa il 9 Febbraio 2014 allo Stadio Olimpico di Roma prima del derby “Roma-Lazio” ottiene da subito un buon successo di pubblico.
L’estate è caratterizzata dalla pubblicazione del singolo “Io sto aspettando” e dal relativo videoclip.
Segue un radio tour che lo porta a girare tutta l’Italia ed ad essere intervistato da molte emittenti locali.
La canzone, trasmessa il 9 Febbraio 2014 allo Stadio Olimpico di Roma prima del derby “Roma-Lazio” ottiene da subito un buon successo di pubblico.
L’estate è caratterizzata dalla pubblicazione del singolo “Io sto aspettando” e dal relativo videoclip.
Segue un radio tour che lo porta a girare tutta l’Italia ed ad essere intervistato da molte emittenti locali.
"Ci vediamo all'inferno" il secondo album da solista
Nel 2015, sempre su etichetta RGB, viene pubblicato il secondo album solista di Stefano, dal titolo “Ci vediamo all’Inferno”.
La copertina dell’album è stata creata da Roby Raiss, fumettista per Radio 105 e fan di lunga data di Stefano, che ha realizzato anche una serie di tavole che fanno parte del libretto. Attraverso i disegni viene raccontata tutta la carriera di D’Orazio, dal successo coi Vernice, alla caduta e alla ritorno sulle scene musicali.
Con questo album di inediti, Stefano celebra anche i suoi venticinque anni di carriera e, come negli album precedenti, è autore dei testi e delle musiche di tutti i 10 brani che lo compongono.
Il disco si apre con "Il Pipistrello", brano rock dalle sonorità lievemente heavy, per poi passare a "Ci vediamo all'inferno", in cui Stefano è duro con gli altri, ma anche e soprattutto con se stesso.
"La vita è" che racconta la meraviglia del vivere, nonostante sia necessario sopportare anche brutte persone spacciate per buone, mentre "Non posso stare senza te" è una ballad in cui Stefano chiede di essere perdonato per gli errori commessi nel timore di perdere la cosa più importante della sua vita.
"Io sto aspettando" invece è un pezzo rock di tempo medio sostenuto da un potente riff di chitarra in cui si racconta la voglia di ritrovare e rivivere qualcosa che non c’è più, ovvero le emozioni del successo, ma usando come metafora la voglia di rivedere una ragazza.
"Provaci" è un'esortazione indirizzata a chi ha talento nel seguire i propri sogni, così come una sorta di incitamento verso se stesso a non mollare, mentre "E' per te" è una canzone intima e romantica.
"Che cos'è" è un invito a vivere la vita e a non scoraggiarsi mai, perchè anche la giornata più nera può avere dei risvolti positivi, e
mal che vada domani è un altro giorno.
Chiude l'album "Derby", dove si intrecciano l'amore per una donna con quello per la squadra di calcio impegnata in un derby.
Una citazione a parte è necessaria per "Corretto al blues": con questo brano Stefano va a coronare un suo sogno, ovvero quello di scrivere e cantare una canzone tipicamente blues.
Stefano fin da giovanissimo, voleva comporre una canzone in stile Eric Clapton, ed il risultato è questo brano.
Il disco è anticipato in autunno dal singolo “Che cos’è” e in primavera da “La vita è”, entrambi accompagnati dai rispettivi videoclip e da un buon successo di critica e pubblico.
"La vità è", inoltre, fu colonna sonora del pre-campionato del Napoli Calcio durante il ritiro estivo effettuato a Dimaro (Tn).
L’ultimo singolo estratto è “Non posso stare senza te”, accompagnato anch’esso da un videoclip, diretto da Francesco Tagliamonte e pubblicato nell'autunno del 2015. Il nuovo singolo viene presentato nelle varie radio e tv locali
La copertina dell’album è stata creata da Roby Raiss, fumettista per Radio 105 e fan di lunga data di Stefano, che ha realizzato anche una serie di tavole che fanno parte del libretto. Attraverso i disegni viene raccontata tutta la carriera di D’Orazio, dal successo coi Vernice, alla caduta e alla ritorno sulle scene musicali.
Con questo album di inediti, Stefano celebra anche i suoi venticinque anni di carriera e, come negli album precedenti, è autore dei testi e delle musiche di tutti i 10 brani che lo compongono.
Il disco si apre con "Il Pipistrello", brano rock dalle sonorità lievemente heavy, per poi passare a "Ci vediamo all'inferno", in cui Stefano è duro con gli altri, ma anche e soprattutto con se stesso.
"La vita è" che racconta la meraviglia del vivere, nonostante sia necessario sopportare anche brutte persone spacciate per buone, mentre "Non posso stare senza te" è una ballad in cui Stefano chiede di essere perdonato per gli errori commessi nel timore di perdere la cosa più importante della sua vita.
"Io sto aspettando" invece è un pezzo rock di tempo medio sostenuto da un potente riff di chitarra in cui si racconta la voglia di ritrovare e rivivere qualcosa che non c’è più, ovvero le emozioni del successo, ma usando come metafora la voglia di rivedere una ragazza.
"Provaci" è un'esortazione indirizzata a chi ha talento nel seguire i propri sogni, così come una sorta di incitamento verso se stesso a non mollare, mentre "E' per te" è una canzone intima e romantica.
"Che cos'è" è un invito a vivere la vita e a non scoraggiarsi mai, perchè anche la giornata più nera può avere dei risvolti positivi, e
mal che vada domani è un altro giorno.
Chiude l'album "Derby", dove si intrecciano l'amore per una donna con quello per la squadra di calcio impegnata in un derby.
Una citazione a parte è necessaria per "Corretto al blues": con questo brano Stefano va a coronare un suo sogno, ovvero quello di scrivere e cantare una canzone tipicamente blues.
Stefano fin da giovanissimo, voleva comporre una canzone in stile Eric Clapton, ed il risultato è questo brano.
Il disco è anticipato in autunno dal singolo “Che cos’è” e in primavera da “La vita è”, entrambi accompagnati dai rispettivi videoclip e da un buon successo di critica e pubblico.
"La vità è", inoltre, fu colonna sonora del pre-campionato del Napoli Calcio durante il ritiro estivo effettuato a Dimaro (Tn).
L’ultimo singolo estratto è “Non posso stare senza te”, accompagnato anch’esso da un videoclip, diretto da Francesco Tagliamonte e pubblicato nell'autunno del 2015. Il nuovo singolo viene presentato nelle varie radio e tv locali
Il 2016 e 2017
In seguito alla pubblicazione dell'ultimo album, Stefano partecipa a diverse trasmissioni televisive locali e nazionali, come ad esempio gli speciali trasmessi dal Tg3 nella rassegna "Buongiorno Regione", e inizia un tour che lo porta a suonare nelle piazze e nei locali di tutta Italia.
Tra i brani immancabili nei suoi concerti, oltre agli storici "Su e giù", "Quanto tramonta il sole", "Bughy" e "La ragazza dei sogni", anche " La vita è" e "Non posso stare senza te" presenti nell'ultimo album.
Il brano di chiusura è da sempre "Solo un brivido", dove Stefano riconosce la sua firma d'autore.
Attualmente Stefano sta scrivendo nuove canzone ed è impegnato alla realizzazione di nuovi progetti musicali.
Tra i brani immancabili nei suoi concerti, oltre agli storici "Su e giù", "Quanto tramonta il sole", "Bughy" e "La ragazza dei sogni", anche " La vita è" e "Non posso stare senza te" presenti nell'ultimo album.
Il brano di chiusura è da sempre "Solo un brivido", dove Stefano riconosce la sua firma d'autore.
Attualmente Stefano sta scrivendo nuove canzone ed è impegnato alla realizzazione di nuovi progetti musicali.
Il 2018 e il nuovo progetto musicale "Scappare Via"
Il 2018 di Stefano D'Orazio si apre con un nuovo e ambizioso progetto musicale.
Stefano, infatti, per la prima volta in carriera decide di abbracciare la possibilità di cantare in duetto.
Per l'occasione si unisce con la bravissima cantante castellana Jessica Casula, già vincitrice nel 2017 di "Sanremo New Talent" ed insieme incidono il brano "Scappare Via".
La canzone è un brano dolce e rockeggiante in tipico stile Sanremese, che, in modo introverso, ripercorre i momenti di crisi di una coppia vissuti con nostalgia e malinconia, fino a quando si rendono conto che entrambi possono ricominciare la loro vita, "Scappando via" da ogni situazione, ogni problema, ogni incomprensione vissuta.
Il progetto "Scappare Via" prevedeva la partecipazione all'edizione 2018 del Festival di Sanremo, partecipazione purtoppo non avvenuta in quanto il brano non è stato selezionato per la fase finale.
Stefano, infatti, per la prima volta in carriera decide di abbracciare la possibilità di cantare in duetto.
Per l'occasione si unisce con la bravissima cantante castellana Jessica Casula, già vincitrice nel 2017 di "Sanremo New Talent" ed insieme incidono il brano "Scappare Via".
La canzone è un brano dolce e rockeggiante in tipico stile Sanremese, che, in modo introverso, ripercorre i momenti di crisi di una coppia vissuti con nostalgia e malinconia, fino a quando si rendono conto che entrambi possono ricominciare la loro vita, "Scappando via" da ogni situazione, ogni problema, ogni incomprensione vissuta.
Il progetto "Scappare Via" prevedeva la partecipazione all'edizione 2018 del Festival di Sanremo, partecipazione purtoppo non avvenuta in quanto il brano non è stato selezionato per la fase finale.
Il 2020 e quel maledetto Virus che consente la nascita di "Qui c'è gente speciale"
Il 2020 di Stefano D'Orazio, così come quello di gran parte della gente, si apre in modo inaspettato.
Nel mese di Gennaio, dalla Cina si sviluppa il Covid 19, un maledetto Virus che a causa del suo altissimo grado di trasmissione, in poco tempo infetta gran parte della popolazione mondiale causando parecchie vittime e costringendola, di conseguenza, ad una quarantena forzata che si prolunga per diversi mesi.
La quarantena forzata e la sua sensibilità consentono a Stefano di concludere un brano che aveva iniziato diversi anni prima, ma che fin'ora non era riuscito a terminare.
"Qui c'è gente speciale" è un brano riflessivo, di speranza e di consapevolezza della immensa forza che tutti abbiamo dentro di noi, quella forza che ci ha permesso di vincere di fronte a qualsiasi avversità. Il periodo di quarantena, infatti, ci ha messo di fronte allo specchio della nostra anima e dei nostri presunti limiti, che però puntualmente superiamo.
E' sicuramente un brano con lo stile un po' diverso dai precedenti lavori, ma nonostante questo nel testo si possono riconoscere le classiche "zampate" di Stefano.
Attualmente Qui c'è gente speciale è in promozione radio e Stefano D'Orazio sta preparando un live tour che toccherà diverse piazze e locali in tutta Italia.
Nel mese di Gennaio, dalla Cina si sviluppa il Covid 19, un maledetto Virus che a causa del suo altissimo grado di trasmissione, in poco tempo infetta gran parte della popolazione mondiale causando parecchie vittime e costringendola, di conseguenza, ad una quarantena forzata che si prolunga per diversi mesi.
La quarantena forzata e la sua sensibilità consentono a Stefano di concludere un brano che aveva iniziato diversi anni prima, ma che fin'ora non era riuscito a terminare.
"Qui c'è gente speciale" è un brano riflessivo, di speranza e di consapevolezza della immensa forza che tutti abbiamo dentro di noi, quella forza che ci ha permesso di vincere di fronte a qualsiasi avversità. Il periodo di quarantena, infatti, ci ha messo di fronte allo specchio della nostra anima e dei nostri presunti limiti, che però puntualmente superiamo.
E' sicuramente un brano con lo stile un po' diverso dai precedenti lavori, ma nonostante questo nel testo si possono riconoscere le classiche "zampate" di Stefano.
Attualmente Qui c'è gente speciale è in promozione radio e Stefano D'Orazio sta preparando un live tour che toccherà diverse piazze e locali in tutta Italia.
www.stefanodoraziodeivernice.net
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