Stefano D'Orazio |
La rock band, guidata da Stefano D’Orazio, ha avuto un grande successo negli anni 90, ma poi si è sciolta dopo tre album di Barbara Visentin I Vernice Si chiamavano Vernice perché ciascun componente aveva uno stile molto diverso dagli altri, ma messi insieme creavano una moltitudine di colori: negli anni 90 questa rock band capitanata dal cantante e chitarrista Stefano D’Orazio ebbe grande successo in Italia, calcando palchi importanti e riscuotendo buoni risultati di vendite. Il brano più famoso fu «Su e giù», del 1993, apice di un percorso che finì purtroppo prematuramente con lo scioglimento e le dispute legali fra i musicisti La parolaccia in diretta
Con il loro rock non la mandavano proprio a dire: i Vernice nel 1992 conquistarono le finali di Castrocaro con il brano «Scema». Titolo non lusinghiero per un ritornello ancor meno lusinghiero che recitava «Str...a, tua madre è una str...a». Il testo esprimeva rabbia verso la madre di una ragazza che non le permetteva di frequentare il fidanzato, ma per la diretta televisiva (prima serata su Rai1) fu chiesto alla band di omettere la parolaccia. D’Orazio promise di utilizzare la parola «strega», ma poi al momento della diretta cambiò idea e tornò alla versione originale. La parolaccia in tv costò la squalifica alla band, ma fu anche la loro fortuna perché vennero notati da Claudio Cecchetto.La hit «Su e giù» Claudio Cecchetto mette sotto contratto la band e nel 1993 il quintetto pubblica l’album d’esordio «Vernice», lanciato proprio dal brano «Scema». E’ però con «Su e giù» che arriva il grande successo e quel pezzo diventa una vera e propria hit estiva. Il gruppo si impone nel panorama rock italiano, prende parte a importanti manifestazioni e conferma il successo anche con il secondo disco “Quando tramonta il sole” Le dispute legali e lo scioglimento Con il secondo album le cose all’interno della band - ormai sempre più identificata con la figura del leader D’Orazio - si fanno complicate. Inizia una battaglia legale che porta anche a un temporaneo ritiro del disco dal mercato. Il contratto con la casa discografica, però, prevede l’uscita di un terzo lavoro che viene pubblicato col nome di «Stefano D’Orazio», chiaro messaggio degli intenti solisti del cantante. Nel 1996 il gruppo si scioglie definitivamente e il tribunale decide che né il nome né il logo possano essere usate da alcuno dei componenti, a meno che la formazione completa non si ricostituisca Stefano D’Orazio Stefano D’Orazio tenta la strada solista, ma il percorso è accidentato: ci sono le cause legali ancora in corso e si aggiungono una serie di lutti personali. «E’ stato difficilissimo, sono entrato in depressione. Ho vissuto male il periodo di inattività, perché scrivevo canzoni e preparavo concerti, ma niente si concretizzava visto che dovevo risolvere le questioni legali», ha raccontato in una recente intervista a Rolling Stone. Negli ultimi anni, però, il musicista è ritornato sulla scena musicale, sia come solista sia insieme alla cantante Jessica Casula. Ha anche aperto un locale ad Ariccia dedicato alla musica dal vivo.
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